Val Trompia
Nota naturalistica
Tra la val Sabbia e la val Camonica, la Val Trompia si estende per poco più di 50 km., lungo i quali si può leggere una storia geologica fatta di fanghi marini solidificati e di scisti con mica e quarzo. Per un approfondimento sulla valle Trompia, nella zona Maniva Breno, vi consigliamo di seguire le indicazioni contenute nel sito dell'università di Roma.
Passeggiando lungo questa valle, si può incontrare una inimmaginabile ricchezza vegetale, della quale si cibano diversi mammiferi (ghiri, scoiattoli, lepri, volpi, ricci, faine, tassi, martore, talvolta anche orsi che scollinano dal vicino Trentino) e si fermano uccelli di molte varietà (merli, fringuelli, tordi, ballerine, pettirossi, ghiandaie, peppole, cesene, fagiani, coturnici, pernici bianche, cornacchie epoiane), sulla quale strisciano una miriade di rettili e anfibi (vipere, coronelle austriache, lucertole, ramarri, rane rosse, rospi smeraldini, marassi).
Nota storica
Fin dal XV sec. è nota per la sua vocazione metallurgica, giunta fino a noi con la testimonianza della più antica fabbrica d'armi Beretta (1526), in Gardone.
La valle è attraversata dal fiume Mella, che nasce dalle pendici del Maniva, scorre silenzioso lungo la valle fino a Concesio, città natale del Pontefice Giovanni Battista Montini, Paolo VI e si nasconde sotto la Leonessa D'Italia.
Percorrendo l'alta valle si incontra Tavernole sul Mella, dove vi è il Forno Fusorio esistente già dal XV sec. e la chiesa di San Filastro.
Salendo verso l’alta valle si incontrano le miniere: la Miniera Stese, la Miniera di Sant’Aloisio-Alfredo e la Miniera Torgola, tutte inserite nel percorso del Parco Minerario.
A Bovegno possiamo ammirare la Torre Romana, risalente al medioevo e la chiesa di San Giorgio con altare ligneo.
E arriviamo così a Collio Valtrompia, comune di frontiera, per salire ancora verso il Passo di Croce Domini, dopo essere passati per S. Colombano e per il Maniva.
San Colombano
Collio
Alta Valle Trompia
Nota: Le fotografie presenti nel sito sono state scattate nella speranza possano far meglio conoscere il Ciclamino e la zona della Val Trompia. Qualora vi trovaste a inviare le predette, siete pregati di inviare anche il link al presente sito.
